Tipologia: Domus de Janas
Periodo/Età: Pre-Nuragico
Stato di Conservazione: Integra
Accessibilità: Buona
Fruibilità: No
Condizione Giuridica/Proprietà: Privato
Altitudine: 600 m. s.l.m.
Bibliografia: A. TARAMELLI, Carte archeologiche della Sardegna, Sardegna Archeologica –Reprints–, Delfino Editore, Sassari 1993, vol. 1, F. 194, II N.E., p. 90 , n. 11 .A. TARAMELLI, Carte archeologiche della Sardegna, Sardegna Archeologica –Reprints–, Delfino
Editore, Sassari 1993, vol. 1, F. 194, II N.E., p. 90 , n. 11.
L'ipogeo, bicellulare, è localizzato a quota 575 m circa s.l.m., nel pendio sottostante la carreggiata del tratto Bitti-Buddusò della SS 389, in corrispondenza del km 61,200 circa; la zona circostante il monumento, utilizzata a pascolo incolto, presenta un manto vegetale costituito da roverelle, mandorli e vigneti in abbandono. La struttura funeraria ipogeica, ricavata in corrispondenza di un bancone roccioso granitico-scistoso, è articolata in un'anticella e nella cella vera e propria, sviluppata ortogonalmente alla direttrice d'ingresso. L'anticella appare lacunosa in corrispondenza della porzione anteriore E/SE (dove originariamente era ubicato il portello d'ingresso) perduta in epoca imprecisabile; attualmente è accessibile da un'apertura irregolare (largh. m 1,20; alt. max. sul piano di calpestio m 0,90).
Il piccolo vano restituisce una pianta grossomodo a tre quarti di cerchio (asse E>W= m 1,37; asse S>N= m 1,43; alt. max. m 1,03), con pareti a sviluppo lievemente obliquo e a profilo da quasi diritto a leggermente concavo, interessate da frequenti irregolarità e da numerose linee di frattura. Il soffitto, pur nella disomogeneità delle superfici, è tendenzialmente piano, mentre il livello pavimentale, coperto da un leggero deposito d'interro, appare lievemente concavo con andamento digradante dalle pareti verso il centro. In corrispondenza della parete ovest, di fondo, è ricavato il portello che immette nella cella e delle cui linee originarie, tuttavia, si conserva esclusivamente la soglia appena rilevata (alt. m 0,07) sul pavimento; attualmente la comunicazione tra i vani è garantita da un'apertura grossomodo ovoidale (alt. max. m 0,75). La cella è caratterizzata da una pianta irregolarmente trapezoidale (lungh. m 2,70; largh. m 1,20/1,50; alt. m 0,66/1,12) orientata lungo un asse SO>NE; le pareti presentano un profilo da diritto (e quasi verticale) a lievemente concavo mentre il soffitto, interessato da numerose e profonde linee di frattura e da qualche modesto episodio di crollo, è tagliato obliquamente, quasi a rozzo doppio spiovente. Il pavimento, coperto da un leggerissimo strato d'interro e da detriti prodotti dal disfacimento parziale della superficie rocciosa del soffitto, mostra un andamento piano e abbastanza regolare; a ridosso della parete ovest, una piccola risega (alt. m 0,09) interrompe l'omogeneità del piano pavimentale. In corrispondenza della parete sud, infine, la presenza di un grosso foro irregolare (m 0,43 x 0,53; profondità m 0,87) ad un'altezza di m 0,30 circa dal piano di calpestio, è forse indizio di un tentativo abortito di articolare ulteriormente la planimetria dell'ipogeo