Tipologia: Insediamento
Periodo/Età: Nuragico/Romano
Stato di Conservazione: Parzialmente elevato
Accessibilità: Scarsa
Fruibilità: No
Condizione Giuridica/Proprietà: Privato
Altitudine: 823 m. s.l.m.
Bibliografia: G. CANU, Saggio di Catalogo archeologico sul F. 194 della Carta d’Italia, Quadr. I, S.E., Tesi di Laurea, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università degli Studi di Cagliari, Anno Accademico 1970-1971, dattiloscritto, scheda 12, pp. 78-100.G. CANU, Saggio di Catalogo archeologico sul F. 194 della Carta d’Italia, Quadr. I, S.E., Tesi di Laurea, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università degli Studi di Cagliari, Anno Accademico 1970-1971, dattiloscritto,
scheda 12, pp. 78-100.
Già il Canu, nel suo “Saggio di Catalogo archeologico…” (cfr. bibl.), segnalava in località Nettosila la presenza di un'estesa area insediativa nuragica; la lunga scheda descrittiva dell'autore (cui si fa rapido accenno di seguito) consente di recuperare preziose informazioni sulla tipologia e sullo stato di conservazione delle strutture abitative del villaggio agli inizi degli anni '70 e, al contempo, permette di valutare appieno la gravità e l'estensione dei danneggiamenti arrecati all'abitato nuragico, nell'ultimo trentennio, da sconsiderati e vandalici interventi di “miglioramento agrario”, che hanno comportato la distruzione di grandissima parte delle emergenze monumentali.
Scrive il Canu -… In una radura leggermente ondulata che si estende lungo il fianco sud-ovest della valle in cui scorre il Su Carru, nella località di Nittosila, è possibile scorgere i resti di un villaggio nuragico…Il villaggio fino a pochi anni fa conservava gran parte delle sue strutture murarie. Purtroppo, attualmente, i resti delle capanne sono ridotti a due o a un filare soltanto. Gran parte del materiale è stato usato per la costruzione di una grossa casa colonica e di vari muretti a secco…le strutture murarie residue sono perfettamente chiare e sono state lasciate in pace solo per la grandezza dei massi che si trovavano nei primi filari…Rimangono i resti di 18 capanne, alle quali, penso, siano da aggiungere, come appartenenti allo stesso centro, anche le 8 capanne che sono state rinvenute sulla costa opposta, oltre il torrente, a circa 70/80 m di distanza. La forma delle capanne è in genere circolare…Il materiale d'uso è il granito e il basalto. Il diametro delle abitazioni varia fra i m 3…e i m 6…La maggior parte presenta un diametro medio di m 4. Più o meno al centro del villaggio rimangono i resti della “sala del consiglio degli anziani…I resti mostrano una forma quasi ovale avente il diametro maggiore di m 14 e il minore di m 12,50…-.
L'abitato descritto analiticamente dal Canu, è ubicato in un contesto ambientale di notevole suggestione, a cavallo del corso del Riu Su Carru, in una zona in leggero pendio N>S, tra le isoipse 820 e 800 m circa s.l.m., attualmente utilizzata a pascolo arativo con manto vegetale costituito in prevalenza da querce da sughero. L'area, caratterizzata da ampie fasce quasi pianeggianti, da un'ottima esposizione solare e da un'abbondanza di acque sorgive e di superficie, presenta condizioni estremamente favorevoli all'insediamento umano; ciò giustifica l'ampiezza originaria del villaggio che, sulla base della campana di dispersione del materiale mobile di superficie e dei pochi lembi monumentali residui del tessuto insediativo, può essere valutata con buona approssimazione attorno ai 5/6 ettari circa.
Le operazioni di “bonifica superficiale” dei terreni, condotte in corrispondenza dell'area archeologica, hanno determinato la distruzione sistematica e pressoché generalizzata delle strutture abitative antiche distribuite originariamente nella zona ad Ovest del Riu Su Carru (denominata convenzionalmente “zona “A”); qui, per un ampio areale, costellato da enormi cumuli di materiale lapideo di risulta (in massima parte costituito da conci di granito con presenza sporadica di piccole porzioni di basalto) prodotti dalla demolizione dei tessuti murari delle capanne nuragiche, si osserva in superficie una grande quantità di frammenti ceramici d'impasto. Appena più conservativa appare la situazione relativa all'area del villaggio localizzata ad est del Su Carru (“zona B”), dove gli interventi di “miglioramento agrario”, eseguiti generalmente senza impiego di mezzi meccanici, pur comportando lo smantellamento degli alzati a vista, sembrano aver risparmiato almeno in parte le porzioni interrate delle strutture abitative antiche.
In effetti, in quest'area, soprattutto nella fascia situata a cavallo di un lungo muro di delimitazione parcellare che corre parallelamente al corso d'acqua ad una distanza di 50 m circa dal medesimo, è possibile osservare porzioni significative di muri perimetrali pertinenti ad alcune capanne a pianta sia circolare che rettangolare; altrove, fin quasi in prossimità dell'edificio rurale segnalato in cartografia I.G.M., l'affioramento di brevi brani murari, circoscritte aree di crolli, sospette ondulazioni del terreno e, infine, sporadici interventi di scavo clandestino evidenziano l'indubbia presenza di strutture interrate.
Nel complesso, rispetto alle 26 capanne descritte dal Canu, è possibile rintracciare ad oggi, sul terreno, i resti di una decina circa di strutture, realizzate in conci di granito di non grandi dimensioni, quasi tutte in precario stato di conservazione. La compresenza di piante a modulo circolare e rettangolare potrebbe forse documentare la sovrapposizione di una fase abitativa di epoca romana sull'originario tessuto insediativo nuragico; tale ipotesi, tuttavia, non appare al momento suffragata dal materiale mobile di superficie.
Di seguito si fornisce una rapida descrizione delle emergenze monumentali più significative:
Zona “A”:
– struttura 1, a pianta circolare. Conserva un modesto tratto del settore est del perimetro murario (lungh: residua m 4,50 circa; alt. max. a vista m 0,36 per 1 filare parzialmente affiorante; spess. non determinabile); appare quasi completamente obliterata da un enorme cumulo di materiali di risulta prodotto dagli interventi di miglioramento agrario.
– struttura 2, localizzata ad una distanza di circa 100 m a SE della precedente, presenta anch'essa pianta circolare. Conserva un brevissimo tratto del settore sud del perimetro murario (lungh. m 3 circa; alt. max. a vista m 0,60 per 1 filare + 1 parzialmente affiorante; spess. non determinabile.
Zona “B”:
– struttura 3, ubicata nella fascia posta a cavallo di un lungo muro di delimitazione parcellare che corre parallelamente al Riu Su Carru, ad una distanza di circa 50 m ad est del corso d'acqua, presenta pianta probabilmente rettangolare. Conserva a vista un tratto di un muro perimetrale rettilineo (lungh. m 4,70; alt. max. m 0,30 per 1 filare parzialmente affiorante; spess. non determinabile). Ad essa si sovrappone la struttura muraria moderna.
– struttura 4, è localizzata all'estremità N/NO del lungo muro di delimitazione parcellare che si sovrappone alla precedente. La capanna, a pianta circolare (diametro ai paramenti interni m 5,20; alt. max. a vista m 1,30 per 6 filari; spess. m 1 circa), è stata parzialmente riportata alla luce da un esteso scasso clandestino che ha evidenziato i tratti SO, O e N del perimetro murario e rovesciato all'esterno buona parte del deposito archeologico originario. L'ingresso (largh. m 1) si apre nel settore O/NO.
– struttura 5, a pianta circolare, è ubicata ad una distanza di m 24 circa in direzione N/NO dalla precedente; anch'essa evidenziata da un esteso scasso clandestino conserva a vista l'intero perimetro murario (diametro ai paramenti interni m 5 circa; alt. max. a vista m 0,60 per 3 filari; spess. m 1,10 circa), l'ingresso non è localizzabile.
– struttura 6, a pianta circolare, è ubicata ad una distanza di m 15 circa in direzione E dalla precedente. Conserva a vista il filare di cresta dell'intero perimetro murario (diametro approssimativo m 6,50 circa; alt. max. m 0,40 per 1 filare parzialmente affiorante; spess. non determinabile). L'ingresso non è localizzabile.
Già il Canu, nel suo “Saggio di Catalogo archeologico…” (cfr. bibl.), segnalava in località Nettosila la presenza di un'estesa area insediativa nuragica; la lunga scheda descrittiva dell'autore (cui si fa rapido accenno di seguito) consente di recuperare preziose informazioni sulla tipologia e sullo stato di conservazione delle strutture abitative del villaggio agli inizi degli anni '70 e, al contempo, permette di valutare appieno la gravità e l'estensione dei danneggiamenti arrecati all'abitato nuragico, nell'ultimo trentennio, da sconsiderati e vandalici interventi di “miglioramento agrario”, che hanno comportato la distruzione di grandissima parte delle emergenze monumentali.
Scrive il Canu «… In una radura leggermente ondulata che si estende lungo il fianco sud-ovest della valle in cui scorre il Su Carru, nella località di Nittosila, è possibile scorgere i resti di un villaggio nuragico…Il villaggio fino a pochi anni fa conservava gran parte delle sue strutture murarie. Purtroppo, attualmente, i resti delle capanne sono ridotti a due o a un filare soltanto. Gran parte del materiale è stato usato per la costruzione di una grossa casa colonica e di vari muretti a secco…le strutture murarie residue sono perfettamente chiare e sono state lasciate in pace solo per la grandezza dei massi che si trovavano nei primi filari…Rimangono i resti di 18 capanne, alle quali, penso, siano da aggiungere, come appartenenti allo stesso centro, anche le 8 capanne che sono state rinvenute sulla costa opposta, oltre il torrente, a circa 70/80 m di distanza. La forma delle capanne è in genere circolare…Il materiale d'uso è il granito e il basalto. Il diametro delle abitazioni varia fra i m 3…e i m 6…La maggior parte presenta un diametro medio di m 4. Più o meno al centro del villaggio rimangono i resti della “sala del consiglio degli anziani…I resti mostrano una forma quasi ovale avente il diametro maggiore di m 14 e il minore di m 12,50…».
L'abitato descritto analiticamente dal Canu, è ubicato in un contesto ambientale di notevole suggestione, a cavallo del corso del Riu Su Carru, in una zona in leggero pendio N>S, tra le isoipse 820 e 800 m circa s.l.m., attualmente utilizzata a pascolo arativo con manto vegetale costituito in prevalenza da querce da sughero. L'area, caratterizzata da ampie fasce quasi pianeggianti, da un'ottima esposizione solare e da un'abbondanza di acque sorgive e di superficie, presenta condizioni estremamente favorevoli all'insediamento umano; ciò giustifica l'ampiezza originaria del villaggio che, sulla base della campana di dispersione del materiale mobile di superficie e dei pochi lembi monumentali residui del tessuto insediativo, può essere valutata con buona approssimazione attorno ai 5/6 ettari circa.
Le operazioni di “bonifica superficiale” dei terreni, condotte in corrispondenza dell'area archeologica, hanno determinato la distruzione sistematica e pressoché generalizzata delle strutture abitative antiche distribuite originariamente nella zona ad Ovest del Riu Su Carru (denominata convenzionalmente “zona “A”); qui, per un ampio areale, costellato da enormi cumuli di materiale lapideo di risulta (in massima parte costituito da conci di granito con presenza sporadica di piccole porzioni di basalto) prodotti dalla demolizione dei tessuti murari delle capanne nuragiche, si osserva in superficie una grande quantità di frammenti ceramici d'impasto. Appena più conservativa appare la situazione relativa all'area del villaggio localizzata ad est del Su Carru (“zona B”), dove gli interventi di “miglioramento agrario”, eseguiti generalmente senza impiego di mezzi meccanici, pur comportando lo smantellamento degli alzati a vista, sembrano aver risparmiato almeno in parte le porzioni interrate delle strutture abitative antiche.
In effetti, in quest'area, soprattutto nella fascia situata a cavallo di un lungo muro di delimitazione parcellare che corre parallelamente al corso d'acqua ad una distanza di 50 m circa dal medesimo, è possibile osservare porzioni significative di muri perimetrali pertinenti ad alcune capanne a pianta sia circolare che rettangolare; altrove, fin quasi in prossimità dell'edificio rurale segnalato in cartografia I.G.M., l'affioramento di brevi brani murari, circoscritte aree di crolli, sospette ondulazioni del terreno e, infine, sporadici interventi di scavo clandestino evidenziano l'indubbia presenza di strutture interrate.
Nel complesso, rispetto alle 26 capanne descritte dal Canu, è possibile rintracciare ad oggi, sul terreno, i resti di una decina circa di strutture, realizzate in conci di granito di non grandi dimensioni, quasi tutte in precario stato di conservazione. La compresenza di piante a modulo circolare e rettangolare potrebbe forse documentare la sovrapposizione di una fase abitativa di epoca romana sull'originario tessuto insediativo nuragico; tale ipotesi, tuttavia, non appare al momento suffragata dal materiale mobile di superficie.
Di seguito si fornisce una rapida descrizione delle emergenze monumentali più significative:
Zona “A”:
– struttura 1, a pianta circolare. Conserva un modesto tratto del settore est del perimetro murario (lungh: residua m 4,50 circa; alt. max. a vista m 0,36 per 1 filare parzialmente affiorante; spess. non determinabile); appare quasi completamente obliterata da un enorme cumulo di materiali di risulta prodotto dagli interventi di miglioramento agrario.
– struttura 2, localizzata ad una distanza di circa 100 m a SE della precedente, presenta anch'essa pianta circolare. Conserva un brevissimo tratto del settore sud del perimetro murario (lungh. m 3 circa; alt. max. a vista m 0,60 per 1 filare + 1 parzialmente affiorante; spess. non determinabile.
Zona “B”:
– struttura 3, ubicata nella fascia posta a cavallo di un lungo muro di delimitazione parcellare che corre parallelamente al Riu Su Carru, ad una distanza di circa 50 m ad est del corso d'acqua, presenta pianta probabilmente rettangolare. Conserva a vista un tratto di un muro perimetrale rettilineo (lungh. m 4,70; alt. max. m 0,30 per 1 filare parzialmente affiorante; spess. non determinabile). Ad essa si sovrappone la struttura muraria moderna.
– struttura 4, è localizzata all'estremità N/NO del lungo muro di delimitazione parcellare che si sovrappone alla precedente. La capanna, a pianta circolare (diametro ai paramenti interni m 5,20; alt. max. a vista m 1,30 per 6 filari; spess. m 1 circa), è stata parzialmente riportata alla luce da un esteso scasso clandestino che ha evidenziato i tratti SO, O e N del perimetro murario e rovesciato all'esterno buona parte del deposito archeologico originario. L'ingresso (largh. m 1) si apre nel settore O/NO.
– struttura 5, a pianta circolare, è ubicata ad una distanza di m 24 circa in direzione N/NO dalla precedente; anch'essa evidenziata da un esteso scasso clandestino conserva a vista l'intero perimetro murario (diametro ai paramenti interni m 5 circa; alt. max. a vista m 0,60 per 3 filari; spess. m 1,10 circa), l'ingresso non è localizzabile.
– struttura 6, a pianta circolare, è ubicata ad una distanza di m 15 circa in direzione E dalla precedente. Conserva a vista il filare di cresta dell'intero perimetro murario (diametro approssimativo m 6,50 circa; alt. max. m 0,40 per 1 filare parzialmente affiorante; spess. non determinabile). L'ingresso non è localizzabile.