Tipologia: ProtoNuraghe
Periodo/Età: Età del Bronzo Medio
Stato di Conservazione: Tracce
Accessibilità: Scarsa
Fruibilità: Si
Condizione Giuridica/Proprietà: Privato
Altitudine: 460 m. s.l.m.
Bibliografia: P. Melis (a cura di), “Lodè. Testimonianze archeologiche”, Ed. Nuova Stampa Color, Muros (SS) 2009, pp.104-106 (ivi bibliografia precedente).
"Nuraghe Ianna Bassa, sotto il Monte Sedda Sos Campos, in vicinanza di buone fontane sono i resti del nuraghe, parte del basamento e sopra, un cumulo di pietre. In terreno di Antioco Sanna".
La descrizione del Taramelli, a distanza di settanta anni, è ancora sostanzialmente conforme allo stato attuale dei ruderi. Il nuraghe, contrariamente a quelli di Sas Melas o di Thorra, occupa una posizione di notevole dominio sul territorio, al margine meridionale dell'altipiano di Sos Campos: il controllo spazia su tutto il corso del RioMinore e sulle piccole vallate dei torrenti tributari. Alla scelta insediamentale differente, fa riscontro anche una marcata diversità nel tipo di struttura architettonica: quello di Sa Janna Bassa, infatti, più che un nuraghe vero e proprio può essere definito un protonuraghe: un tipo di edificio arcaico (conosciuto anche come "nuraghe a corridoi") che fa la sua comparsa nel Bronzo Medio e che precede, nella linea evolutiva, il nuraghe a tholos vero e proprio.
La scelta di un controllo strategico su insediamenti di altura può, quindi, essere determinato da un periodo di iniziale conflittualità, nelle prime fasi dell'Età del Bronzo, mentre i nuraghi Melas e Thorra testimoniano di un successivo periodo in cui gli assetti politico-militari della zona sono oramai definiti e gli insediamenti si sviluppano in pianura, per meglio sfruttare le risorse agricole, le riserve idriche e le vie di comunicazione (non a caso Thorra e Melas sorgono in prossimità di guadi). Il protonuraghe di Sa Janna Bassa è stato edificato a ridosso di uno sperone roccioso, che la struttura ingloba parzialmente; si individua il paramento murario esterno nei soli lati Est e Sud, mentre i versanti Nord e Ovest sono interamente affidati alla difesa offerta dal bastione naturale di roccia. La struttura complessiva, piuttosto irregolare, descrive all'incirca una planimetria quadrangolare con angoli arrotondati, ma non è dato valutare l'intero ingombro dell'edificio. Il lato Est, a profilo ora rettilineo ora curvilineo, misura circa m 9,00 di lunghezza, mentre la fronte a Sud ha un'ampiezza di circa 7-8 metri. La tecnica, per quel poco che è rimasto delle murature, è abbastanza approssimativa, con pietre di varie dimensioni, non lavorate, disposte a filari irregolari. L'altezza massima si registra nel paramento Est, con m 1,10 su quattro filari di pietre; nel lato Sud, invece, non residuano più di due filari affioranti dal riempimento di terra e macerie. L'ingresso doveva aprirsi a Sud, e sembra di poterne scorgere ancora le tracce: si nota infatti, al centro della fronte, uno spazio fra due pietre, di circa un metro di larghezza, sormontato da un lastrone reclinato (m 1,30 x 0,80) che potrebbe essere l'originario architrave. Alle spalle dell'ingresso doveva aprirsi un lungo corridoio, coperto a lastre trasversali (alcune giacciono riverse a breve distanza dall'ingresso). Sulla sommità dell'edificio è presente una fitta vegetazione arbustiva che impedisce di apprezzare ulteriori dettagli, non sembra comunque di poter osservare tracce di strutture o vani interni, ed in alcuni punti si nota la roccia affiorante, segno che probabilmente la struttura si limitava, con i suoi due paramenti murari, a "rifasciare" il bastione granitico e renderlo funzionale agli scopi di vedetta e controllo cui il protonuraghe era destinato. Davanti all'ingresso, nel lato Sud, sono stati realizzati due muri di pietre di medie dimensioni, perpendicolari al muro del nuraghe, che delimitano uno spazio quadrangolare di m 5 x 2 circa, aperto sulla fronte: difficile stabilire l'antichità di questo manufatto, affiorante appena dal terreno, che tuttavia ci pare sicuramente posteriore al protonuraghe